La caduta dell'Impero romano è stata spesso considerata come la fine di uno dei più grandi e ineguagliabili modelli di civiltà che l'Europa abbia conosciuto. Molti, inoltre, hanno ritenuto che il crollo del potere di Roma sia coinciso con un brusco arresto dello sviluppo dell'intero Occidente. In questo libro destinato a cambiare radicalmente ogni punto di vista sulla nostra civiltà e le origini del suo benessere, Walter Scheidel sostiene l'esatto contrario. È stata proprio la conclusione repentina di quella grande creazione politica, che Virgilio immaginava immortale a rendere possibile l'inizio dell'ascesa economica europea, gettando le basi per la grande prosperità del Vecchio Continente nell'epoca moderna e contemporanea. Questo libro, già classico, spaziando tra epoche, luoghi e personalità distanti tra loro come Bisanzio, il "Celeste Impero" cinese, Gengis Khan e Napoleone, dimostra come la grande trasformazione economica all'origine del nostro benessere è dovuta a eventi drammatici, e che l'accentramento di un enorme potere, in termini di crescita e sviluppo, non è mai una buona idea.