Lo scettico, dal latino scepticus derivante dal greco skeptikós, che indica nel suo etimo il "sottile osservatore", non è molto gradito alla tradizione filosofica italiana. Forse perché chi guarda eccessivamente o acutamente sta cercando qualcosa, o forse per altri motivi, vero è che nel Bel-paese si può essere metafìsici, idealisti, positivisti, pragmatisti, rivoluzionari, persino conservatori o qualcosa del genere, ma è bene non dichiararsi scettici. Per il comune sentire italiota, chi si ritiene tale viene subito confuso con una categoria contigua o, per meglio esorcizzarne le idee, lo si cataloga tra coloro che non credono. In pochi si sono presi la briga di ricordare che lo scettico è colui che sostiene la singolare fede dell'impossibilità di decidere sulla verità o sulla falsità di una qualsiasi proposizione.