C'è un potere che hanno le parole: quello di evocare immagini. Stando fermi e in ascolto, accade di viaggiare.
Allora capita che l'esperienza di sfogliare un libro, come questo che hai tra le mani, si faccia apertura a un ventaglio di possibilità.
Si sospende il tempo, lo spazio e si alleggeriscono i pensieri, come in assenza di gravità.
Si torna bambini pronti a immergersi in ciò che si crea davanti ai propri occhi, in un arcobaleno di emozioni.
Sotto la guida di chi ne ha già fatto esperienza e lo può raccontare facendosene testimone, se ne esce trasformati, liberi di abbandonare le resistenze a una vita vissuta come creazione continua e luminosa.
Al lettore è data l'occasione di muoversi alla stessa velocità di Vespertine, la protagonista del romanzo. Con un "sì" può aderire a lei e venire calamitato nelle sue infinite dimensioni concomitanti, in un viaggio attraverso i mondi.
Tra le pieghe del libro si rivelano così innumerevoli occasioni per riconoscersi, per attraversare piani e profondità che coesistono.
Una vertigine che richiede uno sguardo ancorato al cuore, fatto di coraggio, a un soffio da dove tutto converge.
Ed è con occhi nuovi che si apre la strada a un ritorno a casa, a quel centro vitale di fuoco e calore, da cui non ci siamo mai allontanati se non in sogno.